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In ambito datacenter le nuove necessità di alta affidabilità distribuita, anche in architetture multi-site, richiedono strumenti dinamici, flessibili, di facile utilizzo e soprattutto di semplice manutenzione. Il datacenter è un ecosistema, in continua evoluzione. In ambienti così articolati e dinamici qualsiasi documentazione operativa dell’ambiente reale “trascritta a mano” diventa immediatamente obsoleta.

Oplon Secure Access Commander Orchestrator nasce dalla necessità di dotarsi di strumenti di alta affidabilità che facilitano la presa in carico in modo automatico o semi automatico dei processi operativi.
Strumenti che necessitano di certificare il loro funzionamento in qualsiasi momento, in modo da essere pronti ad eventi contingenti “non programmati”. Mantenere un ambiente in costante evoluzione e al tempo stesso “certificato” significa eseguire test continui con metodiche che documentino sempre ed in modo semplice ed immediato l’effettivo rapporto tra “processi” e la realtà operativa.
Nell’ambito dei processi di Business Continuty e Disaster Recovery, Oplon introduce un nuovo concetto di alta affidabilità andando a ricoprire il ruolo di coordinatore delle attività in un datacenter mission-critical o business-critical attraverso la capacità di orchestrare ed eseguire lo start dei servizi nella sequenza desiderata coordinando e pilotando le azioni sulle componenti tecnologiche dell’infrastruttura.

La possibilità di descrivere i processi, provarli, collaudarli e documentarli è fondamentale nelle attività mission-critical dove alcune procedure vengono utilizzate solo in casi di effettiva necessità ed in momenti che non possono essere scelti a priori. In questi casi è fondamentale avere dei punti di riferimento precisi con il minor numero possibile di azioni da effettuarsi in un contesto che permetta di verificarne costantemente lo stato di avanzamento.
Questo risultato si può ottenere con diverse tecniche che normalmente si riassumono in un manuale con un insieme di procedure, spessissimo “script”, che devono essere utilizzati in sequenze prestabilite.

Un grosso limite di queste tecniche è dato dall’aggiornamento delle procedure e dalla non omogeneità dell’operatività. Altro grande limite è rappresentato dal fatto che spesso questi script assumono dimensioni e complessità molto elevate dovendo incorporare sia la logica sia l’azione diventando spesso poco mantenibili.
E’ proprio nell’orchestrazione e automazione delle attività necessarie in un ambiente articolato che Oplon Secure Access Commander Orchestrator esprime al massimo le sue potenzialità 

Oplon Secure Access Commander Orchestrator logica semplificata in ambienti distribuiti

OSA Commander Orchestrator è stato studiato per attivare, monitorare, schedulare procedure e seguirle nel loro progresso verificando l’avvenuta corretta esecuzione.Il modulo offre un servizio per la schedulazione di attività fruibili anche attraverso invocazioni remote, Remote Workflow Command (RWC) in totale sicurezza, per gestire il ciclo di vita dell’intero servizio nella sua complessità e articolazione su più site ed in architetture Hybrid Cloud

La gestione dell’avvio di un Work Flow, può essere innescata da interfaccia web o da procedura a linea di comando per integrazione con strumenti di terze parti. I Work Flow possono essere eseguiti sia in automatico per intero oppure, dove la criticità lo richieda, seguiti da un operatore step a step. E’ possibile quindi strutturare procedure di Business Continuity (tipicamente con decisioni automatiche), Disaster Recovery (tipicamente con decisione umana), watchdog applicativi mantenendo nel contempo la documentazione visiva e contestuale delle procedure.Con OSA Commander Orchestrator viene messa a disposizione una interfaccia web per poter avviare le operazioni senza dover ricorrere al lancio attraverso command line con autorizzazioni amministratore o root.

Le operazioni possibili vengono elencate all’operatore in modo che possa avviarle agevolmente senza la necessità di interventi di operatori specializzati che potrebbero non essere immediatamente disponibili nel momento di crisi.La scomposizione dei processi di alta affidabilità in logica (Decision Engine) e azione (Workflow) e la conseguente semplice descrizione delle procedure in flussi di lavoro auto-documenta le azioni che inducono l’alta affidabilità all’interno dell’intero data center.La possibilità di navigare attraverso le azioni che verranno intraprese in caso di avaria, momento critico, oppure per semplici procedure di routine, rendono i processi che si sviluppano all’interno dei data center più confidenziali perché controllabili e auto-documentati.

L’interfaccia grafica HTML5 permette di eseguire una completa navigazione delle procedure in drill-down che, una volta avviate, possono essere seguite step by step nella loro evoluzione e stato di avanzamento.Ogni modifica apportata alle configurazioni o agli script vengono storicizzate (registrate) ed è possibile recuperarle in qualsiasi momento sia per regression allo stato precedente, sia per indagini di compliance a livello di sicurezza. Per ogni modifica viene registrata l’attività sia centralmente sia a livello di nodo per risalire all’esecutore della stessa.Tutte le operazioni sono effettuate attraverso login dell’operatore con completa tracciatura nel database di logging degli eventi sia sui singoli punti di esecuzione sia a livello generale.

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